DSA: il ruolo dello Psicologo

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  1. Dott.ssa Scala
     
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    Finalmente i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), ovvero la Dislessia, la Disortografia e la Discalculia sono riconosciuti e definiti dallo Stato Italiano con la Legge 8 Ottobre 2010 n. 170 “NUOVE NORME IN MATERIA DI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO IN AMBITO SCOLASTICO”; con la quale si riconoscono le difficoltà dei bambini affetti da DSA, si stabilisce come diagnosticarli e chi può farlo, si prevedono attività di prevenzione e momenti di aiuto scolastico, si indica alla scuola il comportamento più adeguato da tenere in sede didattica ed alla sanità quali sono gli obblighi istituzionali da seguire in questi casi.
    Nel mese di luglio 2011 è stato elaborato il Decreto attuativo della suddetta Legge 170, con il quale vengono fornite le indicazioni per la diagnosi e la certificazione diagnostica dei DSA, e le “Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con Disturbo Specifico dell’Apprendimento”.
    Con il Decreto attuativo si evidenzia che per formulare la diagnosi ed effettuare consulenza in materia di DSA “è indicato lʼapproccio interdisciplinare” e che “gli specialisti coinvolti” sono “Neuropsichiatra Infantile, Psicologo, Logopedista”.
    Si vede dunque come in questo lavoro gli Psicologi devono essere in prima fila per specifica competenza, sia in sede diagnostica e consulenziale, che in ambito riabilitativo; ma possono anche essere protagonisti del trattamento cognitivo diretto ai bambini con DSA, da non confondersi con la tradizionale riabilitazione logopedica.
    Ma qual è il ruolo dello Psicologo nei casi di DSA?

    Che la discussione abbia inizio!
     
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